FIRENZE
MUSICA E MOSTRE
AUGUSTO COL PENNELLO:
RIVELAZIONI E SPERANZE

tratto da "la nazione" 08/11/95

FIRENZE-L'anima dei nomadi è viva, non solo nei concerti. La nostalgia per il mito che fece il gruppo, Augusto Daolio è ancora più evidente e la sua scomparsa lo ha fatto scprire anche a chi lo aveva sottovalutato in vita, nel grido di "Dio è morto".
E in questa città che lui amava l'omaggio è venuto fuori ancor di più grande con le due mostre dedicate alle opere da lui dipinte o scolpite.
Si tratta sia di disegni (nel foyer del teatro Puccini,che in suo onore ha vissuto anche la recente serata d'apertura con la presenza di tanti amici che hanno ricordato Augusto e dei suoi successori che si sono esibiti in un concerto acustico) sia di oli e sculture che hanno trovato spazio in un luogo adeguato nella ritrovata cripta di Santa Croce,che dopo cinquant'anni torna a essere luogo d'incontro e d'arte.
La mostra della cripta è intensa e importante, i visitatori arrivano credendo di assistere ai lavori un po' naif di un cantante che si dilettava con pennelli e scalpelli e invece si trovano davanti figure e emblemi dei contrasti di una società che Augusto ha vissuto in pieno.
Le sue capacità artistiche sono evidenziate da un percorso assai corposo che non solo incuriosisce il visitatore, ma rende testimonianza di una generazione povera, ma bella,sempre alla ricerca dello sviluppo, ma senza perdere di vista i legami affettivi e culturali fra le persone.